La Stazione di Terapia Forestale “Valli del Natisone – Friuli Venezia Giulia”: un’idea nata da due genitori e dal volontariato in tempi non sospetti …

Queste che seguono sono le fasi più importanti della ricerca durante le quali è nata e si è sviluppata questa iniziativa:

2007-2010

La scoperta dei benefici ottenibili da un soggiorno climatico montano convenzionale 

L’idea di istituire un luogo in cui le persone possano svolgere attività medico-ludica sotto la supervisione medica, in natura e tutto l’anno, nasce dall’esperienza di una madre e di un padre di ragazzi con problemi d’asma. Uno di questi, Maurizio Droli, si occupa di ricerca sullo sviluppo socio-economico e sul turismo sostenibile dal 1993. La madre, Stefania Bocedi, è farmacista.

Tra il 2007 e il 2010, i due genitori hanno modo di trascorrere con i propri figli tre periodi di soggiorno di circa una settimana ciascuno. Il primo di questi periodi è svolto nella località di Sappada, il secondo è svolto nella località di Tambre (Cansiglio, Belluno) e il terzo è svolto a Sauris (UD), quest’ultimo gestito dall’Associazione ALPI e da medici in servizio presso l’Ospedale Civile di Udine, tra cui il dottor Mario Canciani.
A seguito del primo e dell’ultimo periodo di soggiorno, si nota la riduzione del numero delle crisi d’asma, la minore intensità delle crisi stesse, una minore durata delle crisi, un minore numero di ore di scuola perse dai ragazzi nonché un minore ricorso ai servizi d’emergenza offerti dal sistema sanitario regionale nel corso dei tre mesi successivi al soggiorno stesso. Malgrado questi risultati, gli stessi medici presenti a Sauris non riescono a spiegare alcuni dei benefici ottenuti dai ragazzi quali la parziale auto-riparazione delle cellule bronchiali danneggiate. Cause e meccanismi di azione sono ignoti.

Panorama

(Foto: M. Droli)

2011-2012

Revisione autofinanziata e multidisciplinare della letteratura medico-scientifica 

A seguito di questi eventi, da genitore e ricercatore sui temi dello sviluppo sostenibile, Maurizio Droli decide di avviare un fase di ricerca, interamente volontaria e autofinanziata, volta a individuare gli studi che mettono in luce benefici simili a quelli ottenuti di propri figli e dai figli degli altri genitori, inclusi gli effetti di tipo fisiologico. 

Vengono dapprima raccolti e analizzati gli studi clinici svolti in Friuli Venezia Giulia da medici in servizio presso l’Ospedale Civile di Udine. Tali studi si erano concentrati su benefici fisiologici in pazienti affetti da patologie del sistema respiratorio quali l’asma. Erano stati trascurati i possibili effetti prodotti dalla fruizione del patrimonio forestale su persone sofferenti di patologie diverse dall’asma. Inoltre, gli stessi studi di non prevedevano gruppi di controllo. Malgrado ciò, il FVG disponeva di una prima base-dati utilizzabile per fini di turismo-salute tale da facilitare successivi approfondimenti.

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Successivamente viene avviato lo studio della letteratura scientifica internazionale prodotta sul binomio salute e fruizione di risorse naturali. Allo studio collabora Linda Osti, ricercatrice e docente presso l’Università di Bolzano.

2013

Pubblicazione (anche questa autofinanziata) della prima rassegna sulle risorse intangibili la cui fruizione può generare benefici psicofisici tangibili attraverso brevi-brevissimi periodi di soggiorno

Tale revisione viene ultimata e pubblicata con il titolo “Developing health tourism in healthier rural areas: the role of matrix-resources” (Droli, Osti, 2013, link ).

Questa revisione individua come periodi della durata anche di pochi giorni in una località caratterizzata da bassi livelli di inquinamento ambientale acustico notturno, luminoso notturno, atmosferico ed altri di altro tipo esistenti in una località rurale possano generare benefici psicofisici precisi specie nei confronti di residenti in aree urbane in cui tali risorse sono assenti o carenti. Queste risorse hanno la caratteristica di essere “date per scontate” dai locali e quindi vengono trascurate (non valorizzate appieno) dalle persone che vivono nelle aree rurali più salubri, ma vengono considerate importanti dai residenti nelle aree urbane più inquinate e vengono pertanto chiamate “risorse-matrice”. Tuttavia, lo stesso studio non individuava ancora le cause dei benefici fisiologici e inspiegati di cui sopra. L’attività di ricerca autofinanziata, bibliografica e sul territorio, è quindi proseguita.

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2014

Verifica (….) dei prerequisiti in una località di bassa montagna

Bassi livelli di allergeni nelle abitazioni costituivano uno dei prerequisiti per lo svolgimento di attività all’aperto con i pazienti asmatici. Le analisi svolte all’aperto fino ad allora avevano considerato il territorio in Comune di Sauris (1.440 Mt s.l.m) e Tarvisio (Fusine in Valromana – Valico Ratece: 990 Mt s.l.m).  Le stesse analisi svolte nelle abitazioni delle località alpine vengono realizzate in otto comuni localizzati nell’area delle Prealpi Giulie Meridionali, più protette dai venti dominanti, al fine di verificare la fattibilità di una proposta regionale, altimetricamente diversificata. Tali analisi vengono svolte nelle Valli del Natisone (UD).  I risultati, ottenuti dimostrano come i livelli di allergeni nelle abitazioni siano simili agli stessi rilevati in località di altitudine decisamente superiore. Tali risultati indicano la salubrità complessiva delle abitazioni per fini di soggiorno salute per soggetti asmatici. Gli stessi studi indicano la fattibilità di successivi approfondimenti.

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(Analisi dei livelli di qualità dell’aria presso uno dei luoghi di svolgimento delle attività con i pazienti asmatici. In collaborazione con Associazione ALPI, Foto: M. Droli, 2014)

2015

Istituzione dell’Associazione Malin-Mill e prima richiesta di contributi per lo sviluppo di servizi-salute outdoor nel turismo-salute

Il 13 Luglio del 2015 viene istituita l’Associazione Non-profit ‘Malin-Mill’ (nell’idioma locale Natisoniano e in inglese: ‘mulino’). Presidente e Vicepresidente rispettivamente il Dr. Ing. Davide Beuzer e il Dr. Davide Lepori. L’associazione ha il fine di individuare e valorizzare le risorse capaci di produrre uno sviluppo socioeconomico sostenibile sia a livello regionale, sia nelle aree montane NON dotate di una seconda stagionalità, ossia prive di infrastrutture per gli sport invernali. L’Associazione adotta il piano proposto da M. Droli centrato sul binomio salute e risorse forestali. In FVG, le istituzioni regionali e alcuni dei sindaci del territorio regionale, a partire dalle Valli del Natisone, hanno svolto un ruolo di primo piano, e che è giusto ricordare, nella condivisione dell’idea, nell’impostazione del progetto e nella sua promozione sul territorio e verso le istituzioni.  Già nel 2015, le istituzioni regionali nella persona dell’allora consigliere di minoranza Giuseppe Sibau, hanno seguito da vicino l’evoluzione dell’iniziativa fin dai primi incontri con le comunità locali e hanno ottenuto l’attenzione della maggioranza anche attraverso la discussione di mozioni regionali dettagliate e il cui contenuto era corroborato da numerosi dati scientifici. Il Comune di Drenchia, il meno popolato della regione FVG nella persona del suo sindaco Francesco Romanut e la giunta municipale si sono mobilitate in prima persona verso l’allora Presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani.

Questa attività di squadra tra livello municipale e regionale è stata accompagnata in modo orchestrale dalle amministrazioni dei comuni di Grimacco, Prepotto, Pulfero, San Leonardo, San Pietro nonchè Savogna e Stregna. Questi, insieme, hanno avviato l’attività di informazione sulle potenzialità del binomio foreste e salute umana nella logica dello sviluppo socioeconomico sostenibile verso i rispettivi interlocutori politici e le comunità locali.  Il progetto, preparato in tempi record non è stato tuttavia finanziato. Malgrado questo, alcune delle attività di meno costose e impegnative tra quelle ipotizzate sono state portate avanti sempre in regime di volontariato, nel biennio 2015-2016.

Nel 2015 si verifica un ulteriore avvenimento importante. Viene pubblicato il primo studio sui benefici per la salute umana associati all’esposizione di soggetti sani all’ambiente rurale (link). Lo studio analizza sul campo il ruolo svolto da buio la notte, scarso inquinamento atmosferico, alimentazione mirata e da altre risorse naturali nel produrre miglioramenti della salute umana attraverso un soggiorno di breve durata in un comune rurale salubre. Più importantemente, lo studio considera il ruolo, a fini di salute umana, svolto da una risorsa nuova: gli aerosol forestali. Tra i miglioramenti riscontrati vi è l’efficientamento del sistema immunitario, compatibile con lo stesso individuato dai medici in FVG attraverso gli studi sui soggetti asmatici. 

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2016

Istituzione della Stazione di Terapia Forestale “Valli del Natisone – Friuli Venezia Giulia” 

Sulla base del lavoro svolto e dei risultati ottenuti dalla ricerca medica nel periodo 2007-2016 sull’intero territorio regionale:

  • prende avvio la rassegna della letteratura scientifica sulla cosiddetta “terapia forestale”
  • l’associazione di Volontariato Malin-Mill istituisce la ‘Stazione di Terapia Forestale’ “Valli del Natisone – FVG”
  • si avvia l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica regionale e non
  • prendono il via le attività sul territorio regionale.

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(Incontro pubblico di Istituzione della Stazione di Terapia Forestale. Foto: M. Droli)

2017

Organizzazione delle prime uscite – test con i bambini sofferenti d’asma a Drenchia (UD) e San Leonardo (UD)

Verificata la salubrità delle abitazioni per le persone con problemi respiratori, vengono svolti i primi test all’aperto.  Questi test sono svolti in collaborazione con medici in servizio presso l’Ospedale Civile di Udine e con l’associazione ALPI – Associazione per la Lotta alle Pneumopatie Infantili.
Un primo studio viene svolto lungo il sentiero che collega le frazioni di Drenchia, Trinco e Zuodar, in comune di Drenchia (UD) ad un altitudine di circa 600 metri s.l.m.. Un secondo test viene svolto lungo il sentiero di collegamento tra il Passo Solarie e il Bivacco Zanuso (c.ca 900 Mt s.l.m.) sempre in comune di Drenchia. Entrambi i sentieri dispongono di “vantaggi vegetazionali” (produzione di aerosol funzionali) e “morfologici” (stabilità del microclima forestale al variare dei venti dominanti). La verifica degli effetti delle camminate non da esiti positivi lungo il primo sentiero. Al contrario, la verifica effettuata lungo il secondo sentiero da risultati positivi ma scarsamente consistenti dal punto di vista statistico. Vengono inoltre individuati dei punti deboli che attengono ai sentieri utilizzati e che ci si appresta a colmare con una progettazione adeguata.

Un terzo test viene svolto lungo il sentiero di collegamento tra l’abitato di San Leonardo e le cascate di Kot (200 Mt. s.l.m.). Lo stesso studio individua come 100 minuti di attività di camminata lenta lungo questo sentiero siano in grado di produrre benefici ulteriori (+7%) rispetto agli stessi prodotti dallo stesso tipo di attività in ambito urbano (Droli, Nardini, Canciani, 2017). Lo studio sarà pubblicato come abstract di atto di convegno scientifico, e non come articolo, dato il perdurare dell’assenza di fondi.

Sono quindi organizzate le prime uscite, in giornata e pluri-giornaliere, con i pazienti asmatici (Dr Mario Canciani) e insufficienti respiratori (Dr. Fabio Vassallo).

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(Soggiorno sperimentale, Passo Solarie, Drenchia, UD, 2017. Foto M. Droli)

2018-2019

Uscita dalla fase della ricerca volontaristica e avvio della ricerca sul patrimonio forestale regionale (Fase A: analisi di attrattività)

A partire dal 2018, la Regione FVG, Assessorato alle Risorse Agroalimentari e Forestali e Ittiche e alla Montagna finanzia la ricerca interdisciplinare sui servizi ecosistemici per la salute umana attraverso l’assegno di ricerca “Servizi Ecosistemici forestali per la salute umana: Terapia forestale”.

La fase A del programma di ricerca ha ad oggetto: l’analisi dell’attrattività economica delle attività, ossia l’individuazione dei punti critici dell’offerta per i fruitori e delle opportunità economiche connesse allo sviluppo dell’attività di terapia forestale per le comunità locali. La ricerca viene svolta nel periodo 1 giugno 2018 – 31 maggio 2019. Si tratta del primo assegno di ricerca che ha ad oggetto i Servizi Ecosistemici per la salute umana e la terapia forestale in Italia. Si conclude così una fase volontaristica, durata circa dieci anni e prende avvio ufficialmente la ricerca sulla Terapia Forestale nella forma dell’assegno di ricerca.
Questo assegno di ricerca è finanziato dalla Regione FVG con un importo annuale di 30 mila euro su interessamento dell’allora consigliere di minoranza Giuseppe Sibau. Il Programma inizia ad operare per conto dell’Assessorato alle Foreste (Ass. Stefano Zanier), sotto la supervisione della Direzione Centrale Foreste (Direttore Gen. CC forestali Adolfo Faidiga, Direttore di funzione Dr. Rinaldo Comino). Il Supervisore della ricerca presso l’Università di Udine è il Professor Luca Iseppi. L’addetto alla ricerca e sviluppo del programma, e assegnista di ricerca, è Maurizio Droli, sociologo dell’economia e PhD in Economia delle risorse. Il Programma considera principalmente gli aspetti economico-organizzativi e applicativi della ‘Terapia Forestale’ ed è sostenuto da diverse categorie di soggetti tra cui associazioni di volontariato, amministrazioni locali, personale medico, pazienti e imprese, turistiche e agroalimentari.
Il programma adotta un approccio interdisciplinare alle questioni della salute umana, della valorizzazione del patrimonio forestale e dello sviluppo socioeconomico sostenibile nella forma del turismo-salute. L’impatto atteso dal programma consiste nell’avvio di un processo di sviluppo socioeconomico sostenibile nella forma delle “4E” Efficacia, Efficienza, Equita e sostenibilità Ecologica “virtuoso” (Droli, Dall’Ara, 2012).
Questa fase ha individuato i servizi più importanti e da mettere insieme al fine della creazione di un’offerta di turismo salute in natura gradevole per i pazienti e coinvolgente per i familiari. La stessa ha permesso di individuare le relative opportunità economiche per le comunità locali (Droli et al, 2020 ).
Sono stati ottenuti anche i successivi risultati “secondari”:
(a) organizzazione dei primi soggiorni-pilota con soggetti affetti da patologia in presenza di medici, verifica delle problematiche economico-organizzative, ecc.;
(b) avvio delle prime iniziative di divulgazione delle iniziative di ricerca su scala regionale (Forest Therapy Italy, 2019 ).
(c) 21 Marzo 2019: “Giornata Internazionale delle Foreste”: organizzazione del primo Convegno regionale quale momento di avvio delle attività di sperimentazione sul territorio e di condivisione dei primi risultati;
(d) Pubblicazione Droli, Vassallo, Basan. Lo studio compara alcuni dei benefici ottenuti da soggetti patologici a seguito di soggiorni di terapia climatica in alta montagna (> 1500 Mt s.l.m.) ed a bassa quota, in ambiente forestale (< 1500 Mt s.l.m.). Lo stesso documenta l’assenza di relazioni statistiche tra altitudine-durata del soggiorno e benefici fisiologici ottenuti sia in termini assoluti che relativi, in termini di tasso di incremento medio giornaliero composto dei miglioramenti stessi.
(e) La neo-istituita ‘Stazione di Terapia Forestale’ “Valli del Natisone FVG”, viene riconosciuta dal Ministero delle Foreste come “il primo esempio, di fatto, in cui si attua attività terapeutica in foresta in Italia” (RaF, 2019 , p. 243).
Tali risultati offrono la possibilità di iniziare a lavorare per creare il portafoglio-prodotti della Stazione di terapia Forestale, idoneo a cogliere le peculiarità naturalistiche, le produzioni agricole, le risorse storico-culturali, di tutte le località non solo nelle Valli del Natisone, ma sull’intero arco alpino e prealpino regionale.

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(1° Giornata internazionale delle Foreste in FVG: locandina dell’incontro)

2019-2020

Fase B della ricerca sul patrimonio forestale regionale: Analisi di competitività 

Il portafoglio-prodotti di turismo salute e natura viene sviluppato in questo periodo, attraverso la Fase B del piano: Innovazione di prodotto e Convenzioni-quadro, svolto nel periodo 1 luglio 2019 – 30 giugno 2020.

La Fase B del programma di ricerca e sviluppo ha prodotto risultati quali i seguenti:
(a) valutazione di coerenza tra le caratteristiche dell’iniziativa in atto in FVG e le stesse possedute dalle stazioni di terapia forestale nel paese-leader (Giappone): (Droli, Radivo, Iseppi, 2020 )
(b) redazione di convenzioni-quadro per la sicurezza sanitaria, la salubrità e la sostenibilità ambientale a tutela dell’ospite;
(c) Giornata Internazionale delle Foreste del 21 Marzo: organizzazione del 2° Convegno regionale quale momento di avvio delle attività di sperimentazione sul territorio e di condivisione;
(d) coinvolgimento di una serie di associazioni di volontariato nello sviluppo di attività innovative e utile ad arricchire i programmi di visita della Stazione di Terapia Forestale;
(e) ampliamento dei comuni che si dicono interessati ad ospitare attività mediche e paramediche in ambito forestale sul territorio regionale.
(f) 21 Novembre 2020: Giornata nazionale degli Alberi. Organizzazione di un Convegno quale momento-consuntivo delle attività svolte nel 2020.
La creazione del portafoglio delle esperienze di soggiorno salute e natura ha consentito al gruppo di lavoro di iniziare ad espandere le attività sull’intero territorio regionale. 

Il 17 Giugno 2020, presenti i consiglieri delle Commissioni permanenti VI “Ricerca” e III “Salute” riunite in Consiglio regionale, sono presentati i risultati del programma di ricerca. Presentano una relazione i Drri. Stefano Qualizza e Fabio G. Vassallo (Benefici psico-fisiologici ottenibili da attività in foresta), il Professor Luca Iseppi (Terapia forestale come nuovo servizio ecosistemico per la salute umana), il dr. Francesco Meneguzzo (struttura biochimica degli aerosol forestali) e il dr. Maurizio Droli (attività sul territorio). 

I membri della maggioranza e dell’opposizione, concordi, richiedono al gruppo di ricerca di “essere più ambizioso”. Si concorda la presentazione di un programma “Servizi Ecosistemici per la salute umana” a valere per il periodo 2021-2023.

La prima versione del programma viene inoltrata l’8 Luglio 2020. Il programma viene sottoposto a diverse fasi di implementazione. Da più parti viene richiesto di produrre un’accelerazione sia nelle attività di ricerca sia nelle attività con i pazienti, sul territorio. 

Il 2020 si conclude con un avvenimento importante e costituito dall’istituzione della Società Italiana di Medicina e Terapia Forestale (Simetef), il cui statuto viene sottoscritto il giorno 17 Dicembre 2020 a Gorizia. Presidente e Vicepresidente Simetef sono rispettivamente il dr. Fabio G. Vassallo, medico pneumologo in servizio c/o polo ospedaliero di Gorizia-Monfalcone e Unità anti-Covid Trieste-Cattinara e il Professor Vincenzo Canzonieri, primario di anatomia patologica presso il Centro di Riferimento Oncologico – CRO di Aviano (PN). 

La Simetef opera nel terzo settore e riunisce operatori sanitari delle quattro provincie regionali. La stessa ha il fine di accelerare la condivisione di studi e ricerche relativi ai benefici per la salute umana ottenibili dalla valorizzazione del patrimonio arboreo regionale, favorire la ricerca, aumentando i benefici ottenibili dai pazienti e dalla collettività.

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(Incontro pubblico a Barcis. Luglio 2020. foto: M. Droli)

2021

Terza e ultima fase della ricerca sul patrimonio forestale regionale: Mappatura delle foreste regionali per fini di salute umana e pre-selezione dei comuni sede di svolgimento degli studi clinici

Questo approfondimento, viene svolto attraverso la Fase C del programma servizi ecosistemici per la salute umana intitolata: “Ampliamento del territorio sede delle attività di terapia forestale” e in corso nel periodo 1 Dicembre 2020 – 30 Novembre 2021.

Studio svolto e pubblicato: link 

Nel 2021, Maurizio Droli e la famiglia decidono di trasferire la propria residenza in una località nelle Prealpi Giulie Meridionali, San Leonardo (UD), ad alta densità di foreste, nella consapevolezza di potere migliorare la salute dei ragazzi, studiare la valorizzazione del patrimonio forestale montano dall’interno e migliorare la qualità della propria vita, nella consapevolezza che non si può dire di conoscere i problemi della montagna senza viverci tutto l’anno.   

2022

Svolgimento del Primo studio in Italia dedicato all’attivazione di prescrizioni verdi. Ente finanziatore: Società Italiana di Medicina e Terapia Forestale (studio in pubblicazione)

2023

Primo studio in Europa sulla stabilità degli effetti dei bagni di foresta nei pazienti oncologici. Istituto Nazionale Tumori, Centro di Riferimento Oncologico  – CRO di Aviano. Ente finanziatore Assessorato alla Salute, Politiche sociali e Disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia

Studio in pubblicazione. 

2024

(in progress)